Esercitazione di Protezione Civile RAMOGEPOL 2013

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Vedi le immagini della esercitazioneNella mattinata del 10 ottobre si è svolta lungo le coste del nord Sardegna un’esercitazione di protezione civile nell’ambito dell’Accordo internazionale

RAMOGE stipulato tra Francia, Italia e Principato di Monaco.

L’esercitazione RAMOGEPOL2013 coordinata dalla Prefettura Marittima Francese in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente Italiano e con la presenza anche di unità navali spagnole, prevedevauna collisione tra due navi mercantili, l’operazione di soccorso di naufraghi e lo sversamento in mare di idrocarburi e le conseguenti azioni di monitoraggio e bonifica nelle bocche di Bonifacio.

 

L’esercitazione ha coinvolto la Prefettura, la Provincia di Olbia Tempio, il Comune di Santa Teresa Gallura, le Forze dell’Ordine, il Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale, i Vigili del Fuoco, la Direzione Marittima di Olbia, l’ARPAS e le Associazioni di Volontariato di Protezione Civile riuniti all’Unità di Crisi che ha coordinato le operazioni dalla Stazione Marittima di Santa Teresa Gallura.

L’area in cui si è simulato lo spiaggiamento di idrocarburi è stata la spiaggia di Porto Quadro dove sono state applicate tutte le misure previste dal Piano Nazionale, tra queste la messa in sicurezza dell’area e i rilievi ambientali da parte dell’ARPAS e del nucleo NBCR dei Vigili del Fuoco. Le Associazioni di Volontariato di Protezione Civile AVPC La Maddalena, Confraternita di Misericordia e Lungoni di Santa Teresa Gallura hanno poi provveduto a realizzare un modulo per la bonifica del litorale composto da un punto di accreditamento, da un’area di decontaminazione, da un magazzino delle attrezzature, da un sito di stoccaggio del materiale inquinato raccolto e da un presidio sanitario. In considerazione dell’elevata valenza ambientale dell’area è stato inoltre allestito un punto di primo soccorso per la fauna  selvatica contaminata a cura del veterinario convenzionato con la Provincia.

L’esercitazione si è conclusa con una riunione presso l’unità di crisi in cui è stato sottolineato come l’esercitazione abbia consentito di testare i protocolli di intervento e abbia anche favorito lo spirito di collaborazione fra diversi Enti e Strutture che hanno un fine comune, quello della salvaguardia della popolazione e dell’ambiente.